Partecipazione
di Konstantinos Kokologiannis con il poema “Ira e disperazione” vincendo il 4°
Premio
Ira e
disperazione
Macchine se ne
vanno, macchine arrivano,
tutti hanno da
qualche parte di andare.
Ed io fermo
dentro la mia
macchina nera a guardare
Nero come i
miei polmoni dalle sigarette
Nero come la
mia anima.
Voglio
piangere!
Mi vergogno.
In tutta la
mia vita mi vergogniavo
Mi vergogno
per me stesso
per i problemi
che non si risolvono
come un
matematico indovinello.
Voglio
piangere!
Ho paura
Paure che
mangiano la mia anima..
Sto impazzendo!
Voglio
piangere!
Voglio ridere!
Voglio
distruggere
la mia
macchina nera,
il mio ego
nero..
Voglio gridare!
Voglio urlare,
finchè non
avrò più voce.
Cosa mi
trattiene e non lo faccio?
Una voce
paterna, severa,
che sempre
conosce la cosa migliore per me,
anche se lei è
responsabile per la mia abiezione.
Una padre
paterna mi dice:
‘Non si
affrontano così i problemi, non sono cose normali queste’.
Sta zitto
padre!
Mi hai
annoiato, tu e le tue parole
Sta zitto!
Sta zitto,
finalmente!
Cosa è logico?
E’ logico di
essere in tre?
E’ logico
quando sta con me e pensa un altro, telefona in un altro,
scambia
messaggi con un altro?
E’ logico di
fare l’amore
e di avere
l’impessione che sta pensando l’altro?
E tutto
questo, lo provocato io, padre!
Io con la
vostra fottuta educazione.
Sta zitto
padre!
Sta zitta
madre!
Uscite dalla
mia mente!
Uscite dalla
mia vita!
Ho perso
tutto..
Ho perso il
mio amore..
Sono stanco..
Voglio
chiudere i miei occhi per sempre.
Questa poesia
la trovate nella prima raccolta poetica di Konstantinos Kokologiannis
intitolata "Anima", Ta.Ti. Edizioni quì
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